pellegrini, santi, luoghi dello spirito

pellegrini, santi, luoghi dello spirito
Tra le chiese più antiche e storiche di Cattolica non si possono non nominare la chiesa di S. Apollinare e la chiesa di San Pio V.
La prima, è l’antica chiesa medioevale affacciata sul centro storico di Cattolica eretta alla fine del ‘200, mentre la seconda, interamente finanziata da Papa Pio IX, venne inaugurata nel 1870 e dedicata a San Pio V, patrono di Cattolica.
Oltre alle chiese, a Cattolica si celebra, l’ultima domenica di agosto, la festa della Madonna del Mare. La giornata commemora i marinai scomparsi durante il loro esercizio attraverso una sfilata, dalle ore 20.30, di un corteo che dalla chiesa di San Pio V giunge alla statuina della Madonna, Regina del Mare, collocata al porto, e si conclude con la Ss. Messa.
La statuina arrivò da Fano, via mare, per volere del parroco Angelo Romagnoli, un don molto vicino alla vita dei marinai, nel 1958 e si erge per circa 8 metri. La celebrazione è preceduta da una breve processione dei pescherecci in mare aperto, dove vengono lanciate ghirlande in memoria dei caduti.
Le chiese del Borgo, Santa Lucia, Santa Maria in Pietrafitta, Santa maria del Monte
Il territorio della Romagna (grande Roma) fu per secoli nominalmente sotto il dominio papale. Questo ha portato ad un profondo radicamento di edifici religiosi, ma anche monasteri. Anche a San Giovanni se ne contano a decine.
Citiamo in particolare la Chiesa della Beata Vergine delle Grazie, detta di Santa Lucia, che insiste sulla Piazza principale ed è particolarmente venerata. Al suo interno sono presenti pregevoli tele e un organo settecentesco ancora in uso. San Pietro è la chiesa principale del borgo.
Antico monastero dei monaci di San Vitale, è oggi una chiesa barocca imponente con un pregevole altare rococò, uno dei pochi in marmo della vallata. Nelle colline ricordiamo la chiesa di Santa Maria Assunta, nella frazione di Santa Maria in Pietrafitta, che contiene un importante quadro “L’invenzione della croce” e una lastra plutea risalente all’anno 1000.
Non si può certo dimenticare la chiesa di San Giovanni Battista in Isola di Brescia, detta Chiesa Corbucci, contenente al suo interno una pinacoteca sacra con quadri risalenti all’Ottocento e fatti realizzare dalla ricca famiglia marignanese, nonché la chiesa di Santa Maria del Monte, detta Legni-Spina, dedicata alla Madonna, all’interno riccamente decorata.
La Chiesa di San Rocco , il santuario di Trebbio
A circa un chilometro da Montegridolfo sorge un altro importante luogo di culto: la Chiesa di San Pietro, ricostruita nel 1929 sulle rovine di un precedente edificio romanico. Il luogo merita una visita per un affresco di notevole pregio: un crocefisso di scuola riminese del `300, dipinto da tre maestri diversi.
Il culto della Vergine, che ha origini antichissime a Montegridolfo, trova inoltre espressione nel Santuario della Beata Vergine delle Grazie (situato in loc. Trebbio). Eretto dopo l’apparizione della Madonna nel 1548 e ristrutturata nel 1740, da allora è meta di pellegrinaggi dalla Romagna e dalle vicine Marche.
Vi si ammira la tela, cara alla devozione popolare, che il pittore rinascimentale Pompeo Morganti dipinse all’indomani delle apparizioni, riassumendo col pennello in modo scrupoloso le deposizioni processuali del giovane e della contadina che ebbero la visione, nonché il paesaggio nei suoi dettagli, compreso il castello ben riconoscibile con le mura e la torre.
Il Santo Amato , Santuario Cattedrale, Museo, il tronco
Quando si parla di Santi e di Poeti, Saludecio è veramente ricco di questa spiritualità palpabile. Ricordiamo SANTO AMATO RONCONI, canonizzato da papa Francesco nel 2014, la Beata ELISABETTA RENZI di SALUDECIO, il Beato CIPRIANO MOSCONI, conservato nella Chiesa dei Girolomini e la Serva di Dio CHIARA RONCONI.
Amato fondò il suo Hospitale dove accolse pellegrini, poveri, malati e bisognosi. Compì numerosi pellegrinaggi (Rimini, San Marino, Forlì, Bologna) e 4 volte il pellegrinaggio a Santiago de Compostela. Compì numerosi miracoli e l’8 maggio del 1292 salì al cielo dopo aver donato tutti i suoi averi al Monastero Benedettino di Rimini.
Il corpo perfettamente conservato si trova nella Chiesa Parrocchiale di S. Biagio, denominata la CATTEDRALE DELLA VALCONCA per la bellezza e la ricchezza che possiede. Il Museo a lui dedicato contiene più di 300 opere tra pittoriche e di altra varia natura, e il suo OLMO è ancora presente in una edicola, nella prima casa della parte bassa del paese.
Il santuario di Bonora, chiesa di San Paolo, chiesa dell’ospedale
Montefiore ha una storia religiosa molto importante: di sicuro era un luogo di passaggio di tanti pellegrini, da cui gli ostelli, gli ospedali, i conventi e le chiese. Dentro le mura del castello troviamo la chiesa di San Paolo, anno 1136 la prima nomina che si data nello splendido portale, all’interno un crocifisso della scuola di Giotto, era il 1348. Un resto di un affresco “Madonna del latte” del 1482. Poi una pala d’altare del 1523 raffigurante la Madonna della misericordia. Segue Madonna della Tenerezza spettacolare quadro di un realismo sorprendente. Poi i quadri del 1800: Madonna del Rosario e la pala di San Paolo. Ma non è l’unico luogo. Nel borgo la chiesa affrescata dell’ospedale o della Misericordia del 1470. Nella Rocca la splendida cappella di Sant’Agata e dulcis in fundo il santuario della Madonna di Bonora, immersa nel verde, un luogo isolato di raccoglimento e di tante grazie ricevute.
Il Santuario nascosto di Carbognano
Il Santuario della Madonna di Carbognano è situato dove un tempo sorgeva un piccolo tempio pagano dedicato al Dio Pan, edificato dalla famiglia romana Carbonia. Fu solo intorno all’anno 1260 che un gruppo di frati francescani costruì sui resti dell’antico tempio romano un piccolo convento consacrato a San Francesco. Nell’anno 1500 la chiesa fu consacrata alla Madonna (di Carbognano), la quale popolarità aumentò notevolmente nel corso degli anni, ospitando migliaia di pellegrini spinti dalla preghiera e dalle grazie ricevute.
Nel 1800 i carbognanesi nominarono loro protettore San Vincenzo, frate domenicano predicatore che visse tra gli umili ed aiutò gli oppressi. Negli anni recenti la chiesetta, strutturalmente decadente, è stata ristrutturata non solo all’esterno, ma anche all’interno per quanto riguarda la parte dedicata all’accoglienza di pellegrini e gruppi di giovani o scout.
Dal 1982, ogni primo maggio si svolge la tradizionale celebrazione di San Vincenzo.
Una piazza, una chiesa
In piazza Umberto I è possibile ammirare la Chiesa di San Michele Arcangelo, risalente al XVIII secolo: le cronache paesane narrano che una piena del Conca riuscì con la sua potenza a distruggerla quasi completamente, ma nel 1794 la parrocchiale cittadina fu completamente ricostruita.
Di fronte alla chiesa i cultori dell'arte troveranno la costruzione della piccola Cappella della Beata Vergine delle Grazie.
Santuario di Valliano, Chiese dei due borghi
Le chiese rappresentano un fiore all’occhiello del territorio, il Santuario di Santa Maria succurrente di Valliano, la Chiesa di Vallecchio e quella della Pace di Trarivi,devono gran parte del recupero a don Mario Molari.
E ancora, la chiesa di San Biagio e San Simeone di Montescudo, la chiesa di San Martino in Tours di Montecolombo e la chiesa di Albereto.
Molte contengono tele e affreschi ed opere marmoree di importanti artisti del passato e contemporanei, di grande valore storico sono gli oratori di Cà San Marco del IXX secolo, la chiesa di Santa Maria del Piano, e quella dell’ascensione e la pieve di San Savino.
Molti sono i luoghi dedicati alla preghiera. La piccola chiesetta di Fratte, costruita pietra su pietra dai primi abitanti, la grande chiesa moderna, dalle linee sinuose, dedicata a San Giuseppe artigiano.
Salendo verso Sassofeltrio, troviamo una stupenda chiesina chiamata “Il Conventino”, dedicata a S. Sebastiano. All’ ingresso di Sassofeltrio si trova la cappellina dedicata a S. Maria delle Grazie che ospita una grande tela, così come possiamo ammirare i dipinti contenuti nella chiesa parrocchiale del borgo, dedicata a S. Biagio.
Le mura diroccate della abbazia di Valle S. Anastasio, rievocano il ricordo dei benedettini con cenni storici fin dai primi anni Mille, sede anche della Diocesi feretrana per più di 20 anni.