selezione di luoghi e percorsi con emergenze ambientali e paesaggistiche

Cattolica

Il mare e il San Bartolo

Non esiste niente di più rilassante e affascinante di un tramonto o un’alba vista mare.

È proprio questo che si può ammirare ogni giorno dalla spiaggia, dal porto e dalla piazzetta del tramonto di Cattolica. Un’alba vista mare che accompagna le barche dei marinai al largo e un tramonto, l’unico della Riviera, con vista della baia costiera fino al grattacielo di Cesenatico, permettono di vivere ogni giorno scenari sempre diversi grazie ai loro magnifici colori.

Iconica è anche la veduta di Cattolica e della costa da Gabicce Monte, uno dei punti panoramici più apprezzati. Ma un altro paesaggio suggestivo è quello che circonda il fiume Conca.

La ricca e varia flora cambia il paesaggio a seconda del periodo dell’anno, nascondendo al suo interno, la suggestiva veduta della diga del Conca e del suo lago

San Giovanni in Marignano
La Conca e le prime colline, il Centro Studi Naturalistici Fin dalle origini San Giovanni era il ponte tra il mare e le colline, un territorio di confine davvero strategico. Nel Medioevo custodiva il tesoro della Signoria nelle fosse ipogee e proprio per questo era un importante borgo fortificato, una delle capitali della Signoria stessa. Subito fuori dal centro si alzano le prime dolci colline di felliniana memoria. Anche il mare è a pochi Km e permetteva il commercio delle derrate con il Mediterraneo. Per ammirare e conoscere meglio flora e fauna locale è possibile visitare il Centro Studi Naturalistici Valconca che conserva al suo interno una mostra entomologica contenente migliaia di specie locali, tra farfalle ed insetti.
Mondaino

Valmala e le colline verso il Montefeltro

L’essenza del territorio va cercata fuori dalle mura castellane, un ’esplosione della natura, una ruralità al limite del selvaggio, una bellezza sospesa tra terra e mare. Osservare, per portare l’occhio nelle boscaglie, nello scendere e salire dei calanchi e delle gole solcate da torrentelli e rigagnoli che formano vallate dai nomi improbabili: Val Mala, Val Ventena, sorgenti del Tavollo...

Poi i campi e i prati pettinati dal vento, gli olivi sparsi sulle terrazze e sui declivi e le grandi querce a far da sentinella agli orizzonti sconfinati. Perdetevi nelle frazioni, tra le case di sasso, nelle campagne, a Montespino con le sue dolci colline, i suoi bianchi calanchi e le acque solfureo salse (Rio Salso)..

E alla Pieggia al confine con le Marche si sviluppa la Via dell’Arte con opere di Land Art, caratterizzate da interventi su spazi naturali. Poi Laureto e San Teodoro con le chiese di campagna inserite in contesti ambientali unici.

Montegridolfo
Le colline affacciate sul mare e il Montefeltro Proprio al confine tra Romagna e Marche, sulla linea che divide la Valle del Conca dalla Valle del Foglia, il Castello di Montegridolfo è dal 1976 sottoposto a tutela paesaggistica e proprio il paesaggio è uno dei fili conduttori di tutte le iniziative culturali e turistiche promosse dall’Amministrazione Comunale. Lo scenario circostante fatto di morbide colline che scendono verso la pianura fa da cornice al borgo stesso esaltandone la connessione con il valore storico e naturale. La struttura urbanistica del borgo è di grande bellezza, ben mantenuta e restaurata, basata su una matrice difensiva medievale all’apice del colle, nella cui trama si fonde l’abitato storico, e in cui la morfologia naturale del luogo e i rilievi circostanti si fondono con l’artificialità dell’intervento urbanistico e architettonico. Dalla terrazza posta accanto alla sede Comunale è possibile ammirare una vista mozzafiato, caratterizzata dal fondersi delle vedute collinari con il blu del mare e l’azzurro del cielo.
Saludecio
Il paesaggio storico e la valle del Ventena Panorami mozzafiato che vanno dall’azzurro intenso del mare al verde riposante delle colline fino alle montagne dell’appennino umbro-tosco emiliano, tutto in pochi passi… incredibile? E’ l’esempio del Castello di Meleto che posto su una piccola altura, permette di gustare a 360 gradi, tutto il panorama circostante che spazia dalla Riviera Romagnola, agli uliveti che degradano verso il mare, fino ai monti Nerone, Carpegna, Sasso Simone. Un vero e proprio spettacolo in un luogo affascinante e unico.
Montefiore Conca
I boschi di castagni, gli uliveti, la valle del Ventena Gemmano, le vedute sul mare Non ci sono dubbi, salire su monte Auro per vedere la rocca che si staglia davanti alla costa merita da sola il viaggio a Montefiore; e li, nell’ azzurro tra mare e cielo, distinguere in un solo colpo d’occhio il litorale da Rimini a Gabicce.  Ma le sorprese non finiscono qui: il clima e i terreni di questo territorio fanno convivere a pochi metri di distanza la coltura tipica del mediterraneo, l’olivo, con la coltura della montagna, il castagno, dando vita a quinte agricole eccezionali.  Protagonisti dei nostri panorami sono anche i boschi giovani, che punteggiano sempre più i nostri paesaggi. Scendendo la valle del Ventena incontriamo boschi diversi, a sud robinie e rovelle che emergono tra il giallo delle ginestre, e nelle parti più fresche boschi di carpini, ornielli e aceri che nascondono fioriture di polmonaria e anemoni. Sono mille i paesaggi sorprendenti, ed il pregevole patrimonio storico, culturale e ambientale che collocano Montefiore a pieno titolo tra le Bandiere Arancioni del Touring Club Italiano.
Gemmano

Il paesaggio più conservato, le grotte, i calanchi

La Riserva Naturale Orientata Onferno, estesa per 274 ettari, tutela un territorio che può essere diviso in tre zone: le Selve, i Gessi di Onferno e i Calanchi – Ripa della Morte (un’area protetta che comprende ripide pareti arenacee). È una zona che consente escursioni ed osservazioni naturalistiche e paesaggistiche, di enorme pregio, lungo i diversi sentieri, segnalati, che lo attraversano. La zona dei Gessi comprende le Grotte di Onferno, cavità naturali estese per oltre 700 m. ed interessate, all’interno, da una folta famiglia di sei specie diverse di Chirotteri.

La grotta principale è quella che si apre sotto lo sperone dove sorgeva il medievale Castello di Inferno (il nome, derivato dal latino Infernum, col significato di luogo basso e oscuro, venne mutato agli inizi dell’800 in Onferno per volontà di un vescovo riminese), del quale resta parte dell’abitato. Solamente 350 m. di sviluppo sono interessati dal percorso turistico, mentre il secondo livello, le sale laterali e il terzo livello sono interdette alla presenza umana.

Ad Onferno, dove l’attività estrattiva e di trasformazione del gesso, iniziata probabilmente nell’alto medioevo, è cessata solo negli anni ’60, sono ancora visibili i resti di un antico impianto per la produzione di gesso cotto.

Morciano di Romagna
La Conca e l'area protetta Morciano è interessata dal passaggio del Paesaggio protetto del Torrente Conca, un corridoio naturalistico ed ecologico tra il paesaggio delle colline dell'entroterra e la pianura fino alla spiaggia balneare. Le caratteristiche geografiche della Valle del Conca, la presenza di alcuni ambienti relitti lungo l’alveo (boschi igrofili, cespuglieti degli alvei fluviali, stagni artificiali), la presenza di un’importante zona umida (invaso di oltre 50 ha) e il proposto ripristino dei chiari dislocati lungo il corso del fiume, vicarianti degli ambienti naturali dei corsi d’acqua di pianura (stagni naturali e lanche), formano un sistema di zone umide di una certa importanza per aumentare la tutela degli ambiti boschivi fluviali e la già ricca comunità nidificante di uccelli acquatici.
San Clemente
Le colline e il paesaggio più dolce  affacciato sul mare: la Cella Tonda Un suggestivo punto d’osservazione verso la costa riminese coincide con la collocazione, non distante dal cimitero di San Clemente, della cosiddetta Cella Tonda. Di questo oratorio, concepito a pianta circolare, non si hanno notizie certe circa la data di costruzione e su chi la realizzò. La leggenda vuole quale mecenate un garibaldino in onore e gloria di Maria Vergine. La sua funzione potrebbe essere stata altresì di “ospedale” collocato lunga la via principale che conduce a Coriano. Da alcune citazioni si apprende che nel 1630 era già del tutto simile all’attuale.
Montescudo Monte Colombo
Bosco Albereto e le colline di passaggio verso San Marino, il percorso del Marano Tra il castello di Albereto  e il torrente Marano si estende un bosco  della superfice di 45 ettari che rappresenta, sotto il profilo geomorfologico e botanico, un unicum nelle valli del Conca o del Marecchia. Un habitat favorevole per volpi, caprioli, tassi, e altre numerose specie. Sul ciglio sud al confine con Sassofeltrio esiste uno spettacolare affioramento  formato da bancate di gesso. Nel sottosuolo sono presenti formazioni carsiche tra cui la  la Grotta di Pasqua di Albereto A valle dell’abitato di Montescudo nasce il Rio Melo, noto nel riminese perché sfocia nel porto canale di Riccione.
Sassofeltrio
Alle porte del Montefeltro, i calanchi che incidono profondamente i pendii, le colline “di cristallo” a Gesso, le dolci curve dei colli del Montefeltro, i prati del Monte S. Paolo, il sassoso lungofiume del Conca, il Borgo di Sassofeltrio con il suo vicolo e la “terrazza panoramica a 360 gradi” della “Rocca”,  le sorgenti delle acque minerali a Valle S. Anastasio immerse nel verde e le curve serpeggianti del crossodromo a Fratte. Ultima nota di rilievo, in località a Ca' Micci, la presenza de Il gelso (Morus nigra) di Garibaldi Sassofeltrio: il paese ove andando t'accompagna l’azzurra vision di San Marino (G.Pascoli)